Qualche decennio fa, quando si parlava di anime si pensava ad un prodotto fruibile unicamente da un pubblico di bambini o, comunque, relativamente giovane. Gli anime da vedere erano unicamente quelli trasmessi dai canali televisivi, che solitamente venivano inseriti nella programmazione che si adattava alle esigenze dei più piccoli, ovvero quegli orari nei quali non si andava a scuola, come il tardo pomeriggio.
Ben presto però tutti si sono resi conto che l’animazione giapponese seguiva regole differenti da quelle occidentali.
Nel Paese del Sol Levante gli anime erano, e sono, uno strumento come un altro (ma più efficace e capace di piegarsi alla fantasia dell’autore) per raccontare una storia e mandare un messaggio ad un pubblico eterogeneo, non solo di bambini.
Morale, coraggio, fede, amore e guerra sono solo alcuni dei concetti profondi toccati da innumerevoli titoli che hanno conquistato il cuore degli spettatori, lasciando un segno indelebile nella vita di ognuno di noi e portando al successo questa forma di intrattenimento.
“Dragon Ball”, “One Piece”, ma anche serie più profonde come “Evangelion” sono solo alcune delle serie più famose che hanno segnato un’epoca, portando il settore dell’animazione verso l’epoca d’oro che sta vivendo oggi.
Questi prodotti si differenziano dai lungometraggi per la loro struttura, ovvero la suddivisione in episodi, che permette ai migliori anime di sviluppare vicende più complesse e di caratterizzare al meglio i propri personaggi.
In genere, tutte queste produzioni presentano uno o più aspetti che le hanno fatte distinguere da tutto il resto.
Il primo carattere che sicuramente salta all’occhio è l’art style.
Se agli esordi dell’animazione tutti gli stili erano piuttosto semplici e simili, oggi si possono incontrare titoli che presentano le proprie ambientazioni e i propri personaggi in maniera differente, talvolta quasi opposta.
Certe case di produzione prediligono un particolare art style, che con il tempo si trasforma in una sorta di marchio di fabbrica.
Un esempio è lo Studio Ghibli, che con la sua cura per i dettagli e la vivacità dei colori ha acquisito fama in tutto il mondo.
Naturalmente non serve adoperare obbligatoriamente uno stile complicato e pulito perché, come dimostrano certe serie, anche un art style apparentemente approssimato può appassionare il pubblico.
Un secondo aspetto molto importante è lo storytelling, ovvero l’arte di raccontare storie.
Molti anime diventano popolari perché presentano una narrazione fluida e accattivante, con pochi punti morti e tanti momenti che mantengono alta l’attenzione del pubblico.
Naturalmente non bisogna dimenticare che anche la trama ha un gran peso nel tutto; non deve essere per forza qualcosa di completamente originale e fuori dagli schemi, l’importante è che sia equilibrata e che abbia qualcosa da dire.
A proposito di questo, il terzo punto è proprio il messaggio.
L’animazione giapponese è riuscita a conquistare il cuore del pubblico internazionale grazie alle “lezioni di vita” che trasmette con le sue produzioni.
Infine, bisogna citare la musica. Moltissimi anime da vedere diventano tali anche per via delle loro colonne sonore spettacolari, realizzate con cura da artisti talentuosi.
Ma passiamo al nocciolo della questione. Ora che abbiamo accennato le caratteristiche più importanti che deve possedere una serie animata, scopriamo insieme i 20 anime da vedere per vivere senza rimpianti!
Clicca qui sotto sul tasto “Successivo” per passare al primo anime da vedere!
Facebook
Disqus